Variabili e costanti “Israele”.
Rateb Shaheen Data di pubblicazione: mercoledì 13-11-2024
Cambia il presidente americano e cambiano i governi occidentali, il sostegno all’entità israeliana resta lo stesso e anzi aumenta, e la scommessa su un cambiamento dell’entità israeliana verso la “pace” resta solo un’illusione dietro la quale alcuni si nascondono per giustificare l’incapacità di confrontarsi , e soprattutto l’allineamento tra la sua presenza e l’esistenza dell’entità israeliana, mentre alcuni paesi e potenze sopportano più fardelli di quanto possano sopportare nel confronto, che hanno portato avanti nei decenni precedenti, motivati dall’arabismo e motivati dalla Puramente sovrano.
La questione non è solo la persona dell'attuale Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ma piuttosto l'intera entità. Cambiare Netanyahu non minerà il terrorismo sionista nella regione, o le ambizioni espansionistiche dell'entità, ed ecco il ministro delle finanze di questa entità, Bezalel Smotrich, che porta la bandiera del terrorismo espansionista, chiede “l’applicazione della sovranità israeliana sulla Cisgiordania entro il 2025”, e anche altri membri chiedono l’attuazione della sovranità israeliana sulla Cisgiordania entro il 2025. La “Knesset” sionista segue le sue orme, chiedendo l’annessione di zone della Cisgiordania
Le concessioni offerte all’entità israeliana, in cambio del minimo di quella che viene chiamata “pace”, sono molto più di quanto un colonizzatore e occupante possa sognare, e la situazione non è cambiata dal 1948 ad oggi, dagli Accordi di Camp David , Wadi Araba, Oslo e l’Iniziativa per la Pace Araba nel 2002, ai cosiddetti “Accordi Abramitici” e alla normalizzazione segreta e pubblica, a cui non ha aderito Non ha spinto l’entità verso la “pace”, almeno verso la calma e i negoziati, ma piuttosto ad espandere la portata della sua aggressione contro la regione, e persino a cospirare contro i paesi con cui ha concluso accordi di normalizzazione.
I cambiamenti in Europa da governi socialisti-operai a governi capitalisti o conservatori a populisti, e in America da un presidente con un background democratico a una repubblica, non cambieranno il sostegno a “Israele”, ma piuttosto in una gara nel campo di chi fornisce di più all'entità, e chi la protegge di più e chi gli concede ciò su cui non ha autorità?
L’unica costante rimane che l’entità israeliana è un’entità espansionista e insediativa e, poiché è la base avanzata più importante per l’Occidente, continuerà a ricevere sostegno da esso e, a sua volta, rimarrà ostile alla regione sono reciproci e interattivi. L’Occidente non ha alcuna influenza sulla regione senza la brutalità israeliana, né per “Israele”.
La regione e il mondo sono sull’orlo di una fase di cambiamento, non grazie a ciò che sta accadendo in Occidente in termini di cambio di testa, ma piuttosto a causa di ciò a cui aspira il mondo del Sud in termini di sviluppo e stabilità l’opportunità per i popoli occupati, con l’aiuto dei nuovi “BRICS”, di liberarsi delle tentazioni dell’Occidente, che è stato piantato nella regione, guidato dall’entità israeliana, al fine di raccogliere tutti i doni della regione .
Rivista settimanale Revealing the Facts, redattore capo, Jaafar Al-Khabouri